Trento, 23 DIC – “Il rinnovo ci permette di risparmiare e di investire per migliorare la qualità dei nostri trasporti”. Cosi l’assessore provinciale Mauro Gilmozzi ha commentato il nuovo contratto, a valere dal gennaio 2016 ma con benefici economici già da gennaio 2015, fra la Provincia autonoma di Trento e Treintalia per il servizio ferroviario regionale. “Grazie a questa operazione – ha spiegato Gilmozzi – riusciamo ad ottenere alcune cose importanti, come l’acquisto di sei nuovi treni e la copertura finanziaria per migliorare, senza aumentare le tariffe, i trasporti pubblici, sia quelli in house che quelli privati e per sistemare le barriere antirumore nel cuore della città di Trento, ovvero nell’area che va dalla stazione a via Lavisotto”. “Con i nuovi treni – ha aggiunto l’assessore Gilmozzi – più del 70% delle corse sul fondovalle lungo la linea del Brennero (la competenza provinciale va da Trento a Verona) avverranno con mezzi nuovi e considerato che Bolzano sta facendo un’operazione analoga, entro 5 anni contiamo di avere il 100% di nuovi treni per servire questa tratta”.
Il prossimo 31 dicembre scadrà il contratto di servizio, stipulato 6 anni fa, che regola l’affidamento a Trenitalia di una parte del servizio ferroviario regionale di competenza della Provincia Autonoma di Trento. Il contratto di servizio è l’unica modalità prevista dalla normativa europea per regolare in piena trasparenza e chiarezza le obbligazioni delle imprese ferroviarie ed i pagamenti effettuati dalla Provincia per finanziare il servizio di trasporto pubblico ferroviario.
Il nuovo contratto di servizio, che partirà con il primo gennaio 2016 (e riflessi economici già per il 2015) avrà una durata di 9 anni e decorrerà dal termine di un periodo di proroga dell’attuale contratto, necessario per garantire i 12 mesi di preinformazione richiesti dalla legge.
Sarà confermato il tipo Net Cost del contratto, con rischio commerciale sugli introiti tariffari in capo a Trenitalia. In relazione alle condizioni indicate, non solo la Provincia beneficia di una riduzione media nel periodo novennale di circa 1,40 euro/km rispetto al corrispettivo km consuntivo 2013, (che comportano a minori erogazioni medie in termini assoluti pari a 9 mln di euro annui), ma soprattutto si otterrà un numero di nuovi treni destinati a sostituire quelli attualmente impiegati con beneficio per gli utenti.