Milano, 25 NOV – La mobilità condivisa in Italia è in costante evoluzione e, accanto al carsharing, tra i servizi che stanno avendo maggior diffusione c’è il carpooling, che permette di condividere con altre persone uno spostamento in automobile prestabilito. Tra i servizi di carpooling aziendale, dedicato agli spostamenti casa-lavoro, Jojob è ad oggi l’operatore italiano che dispone del maggior numero di iscritti.
È quanto emerso dal Primo Rapporto Nazionale sulla sharing mobility, presentato a Roma in occasione della prima Conferenza Nazionale della Sharing Mobility organizzata, in collaborazione con il Comune di Roma, dall’Osservatorio Nazionale Sharing Mobility, nato da un’iniziativa del Ministero dell’Ambiente e della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e composto da più di 50 membri fra cui tutti gli operatori di sharing.
A risultare determinante è, secondo il Rapporto, la capacità della piattaforma di riuscire a farsi conoscere dal pubblico. A differenza dei servizi di Vehiclesharing infatti, i servizi di Carpooling non sono “fisicamente” visibili nella rete stradale.
Guardando ai risultati di Jojob, nel 2015 la quota di utenti abituali che utilizzano il servizio si attesta al 60%. Per quanto riguarda il tasso di riempimento dei mezzi, nel 79% dei casi ci sono 2 persone a bordo, mentre guardando alle distanze il 50% dei viaggi condivisi con il carpooling di Jojob ha una percorrenza media tra i 12 e i 25 km.
“Secondo le analisi dell’Osservatorio, il carpooling, sia di breve che di media-lunga distanza, permette riduzioni considerevoli delle percorrenze veicolari complessive e una diminuzione delle emissioni di CO2 fino al 30%”, ricorda Gerard Albertengo, fondatore di Jojob. “In generale, la sharing mobility permette di cambiare il volto delle città italiane, diminuendo il traffico veicolare, promuovendo stili di vita sostenibili e creando delle nuove comunità. Per questo il lavoro dell’Osservatorio è fondamentale, a partire dall’elaborazione di una Roadmap condivisa in grado di individuare i temi prioritari su cui intervenire subito, tra cui l’avvio di incentivi fiscaliagli operatori e agli utilizzatori di sharing e la defiscalizzazione per tutte le aziende che scelgono di offrire il carpooling aziendale come forma di mobilità sostenibile per gli spostamenti casa-lavoro dei propri dipendenti”.