Milano, 20 APR – Le stazioni ferroviarie hanno un fascino particolare, indipendentemente dalla loro bellezza: non sono semplici edifici architettonici, ma il simbolo stesso del viaggio, scandiscono il tempo, stando al passo coi tempi.

Negli ultimi decenni, molte stazioni italiane hanno subìto una metamorfosi profonda: da semplici scali ferroviari a strutture polivalenti che includono servizi e negozi, da luoghi di passaggio a punto d’incontro. Gli hub Alta Velocità italiani sono a livello degli scali ferroviari internazionali più famosi al mondo per la loro bellezza: la stazione AV Mediopadana, ad esempio, non ha nulla da invidiare alla stazione Guillemins di Liegi, entrambe di Calatrava, così come la nuova stazione AV di Torino Porta Susa è all’altezza della Southern Cross Station di Melbourne.

Un posto speciale spetta però alla stazione di Milano Centrale che secondo L’Ansa è la più affascinante al mondo. Allo splendore del puro stile Liberty della sua architettura si è aggiunto, infatti, il restauro del Padiglione Reale, durato dal 2006 al 2007, che ha riportato ai colori originali un vero gioiello dell’arte italiana. L’arrivo dell’Alta Velocità ha poi concluso la metamorfosi, trasformando la stazione Centrale di Milano sia dal punto di vista tecnologico (per accogliere i treni AV) sia internamente in uno scalo moderno e accogliente, pieno di negozi, librerie, bar e ristoranti.

Cenni storici

Inaugurata nel 1931, è subito diventata punto di riferimento per gli spostamenti nazionali ed internazionali, un edificio moderno e pieno di vitalità per il capoluogo lombardo che nei primi del ‘900 si affacciava alla storia economica e industriale europea.

In piena Belle Époque, la costruzione della stazione rappresentò un vero e proprio evento per la città di Milano.

Già dal primo progetto presentato dall’architetto Ulisse Stacchini la stazione garantiva agio e vivibilità non solo ai viaggiatori, ma anche ai turisti: venne infatti proposta la costruzione di un grande albergo all’interno dell’edificio.

Il gusto art déco di Stacchini influenzò il progetto che negli anni venne modificato a seconda delle esigenze della città e dell’aumento dei servizi per i milanesi.