E’ finita! Si è conclusa una delle campagne elettorali più lunghe, più discusse e anche – per certi versi – più polemiche degli ultimi tempi per rinnovare le amministrazioni locali di importanti città come Torino, Milano, Bologna, Napoli. Le nuove amministrazioni, a prescindere dal loro colore, sono ora attese alla prova dei fatti, ed uno dei primi temi su cui dovranno confrontarsi sarà proprio quello dei trasporti, un argomento che ha dominato il dibattito un po’ in tutte le città coinvolte, ma in particolare in una città come Roma. Allo stato, è impossibile fare previsioni di alcun tipo, e un po’ il simbolo di queste incertezze è anche l’attesa per conoscere il nome del nuovo assessore ai Trasporti capitolino, carica per la quale è stata indicata una candidatura (la docente del Politecnico di Torino, Cristina Pronello), che – contemporaneamente – sembrerebbe essere stata avanzata anche per la città di Torino. Il quadro, insomma, è in movimento e prematuro sarebbe ogni discorso sugli orientamenti che sceglieranno le nuove amministrazioni. In questa fase, non si può far altro che sottolineare qual è l’impegno che attende tutti i nuovi amministratori: è ormai opinione comune e consolidata che lo sviluppo e il funzionamento del sistema dei trasporti è uno dei fattori decisivi per determinare non solo la qualità della vita dei cittadini, ma anche lo stesso sviluppo economico e sociale delle aree metropolitane e cittadine. Il panorama che ciascuna città consegna alle nuove amministrazioni è molto variegato e complesso. Torino ha una delle reti metropolitane più efficienti e moderne, progetti di sviluppo della rete ferroviaria urbana ed extraurbana e della relativa integrazione tra le diverse modalità tra i più avanzati e moderni, una buona organizzazione della rete dei trasporti di superficie, anche se proprio la candidatura ad assessore della Pronello ha fatto ricordare che la numero 60- 22 Giugno 2016 3 docente di ingegneria dei trasporti è autrice di un progetto di riorganizzazione della rete trasportistica con alcune proposte innovative e “rivoluzionarie”, che la passata amministrazione ha deciso poi di non adottare. Milano è oggi considerata la città che maggiormente può considerarsi vicina agli standard delle altre metropoli europee e gran parte di questa considerazione dipende proprio dal livello della sua rete dei trasporti, che va comunque completata portando a compimento gli impegnativi progetti che la riguardano. Bologna è una delle due grandi città in cui l’amministrazione opererà in continuità, e non sono prevedibili quindi molte novità nelle impostazioni dei progetti riguardanti anche il settore della mobilità. Un discorso un po’ diverso riguarda l’altra città dove l’amministrazione è stata confermata dagli elettori, cioè Napoli, dove andrà verificata la capacità di coordinare i progetti sia con il governo centrale che con quello regionale. Rimane per ultima la Capitale, dove il cambio di amministrazione presenta una novità radicale e dove – probabilmente – si assisterà all’esperimento più interessante, considerato che il problema dei trasporti è risultato ai primi posti nelle preoccupazioni dei cittadini e che nessuno ignora la dimensione delle questioni che la città ha davanti, a partire dalla necessità di proseguire nella riorganizzazione della principale azienda di trasporti cittadina, cioè Atac. La speranza è che, chiusi i comizi elettorali, si passi rapidamente dalle parole ai fatti: dalle Alpi alla Sicilia, il settore dei trasporti non può perdere un altro appuntamento per evolversi nella direzione della modernità e di uno sviluppo non propagandistico, ma capace finalmente di incidere per il miglioramento della qualità della vita dei cittadini.