Milano, 8 MAR – Archiviata con successo la IX Giornata Nazionale delle Ferrovie NON Dimenticate di domenica 6 marzo, si apre oggi il “Mese della mobilità dolce” fino al 6 aprile dopo la conclusione della Quarta Maratona di Turismo Ferroviario da Palermo a Pietrarsa (NA).
Coinvolte nel “Mese della mobilità dolce” le più importanti Associazioni Ambientaliste e Culturali nazionali e regionali che stanno organizzando eventi in tutto il Paese (attualmente sono già oltre una novantina quelli già definiti e altri se ne aggiungono di momento in momento), quali passeggiate e pedalate lungo tratti ferroviari in abbandono, incontri, flash mob, mostre fotografiche rievocative, sensibilizzazione verso le Scuole, visite a impianti ferroviari, petit voyage in treni storici.
«Si riaccendono ancora dopo nove anni i riflettori su un progetto culturale e turistico di ampio respiro perchè capace di rivalutare interi “corridoi ecologici”, proponendo al cittadino-viaggiatore la dimensione tranquilla del viaggio e della vacanza che dà valore al tempo, alle proprie esperienze. Recuperare i binari dismessi e il patrimonio testimoniale valorizza la Storia. I segni delle progettazioni passate non debbono scomparire perchè noi vogliamo dare un senso a quel paesaggio, riutilizzando quel tracciato piuttosto che un altro che insiste in quel paesaggio. Co.Mo.Do., con il mese della mobilità dolce intende difendere il ruolo della strada in quanto non solo collegamento ma mezzo di comunicazione, luogo in cui si innescano processi di conoscenza. Un piano serio di rigenerazione delle strade, di alcune almeno, che le riporti all’originaria funzione è già una priorità nazionale, un piano che le metta in condizione di essere veicolo di comunicazione tra i luoghi delle città, tra le persone. Le strade sono l’unica occasione di avviare un processo di ricucitura tra le diverse parti delle nostre città, parti che spesso nemmeno si conoscono, parti estranee l’una all’altra; il rammendo viario potrà rafforzare il senso di comunità e di appartenenza oramai da troppo tempo quiescente. Investire sulle strade è investire sul futuro della comunità, sul consolidamento sociale e sul suo sviluppo economico. Il consumo di suolo che fino ad oggi ha caratterizzato lo sviluppo urbano ha mostrato anche ai più distratti i suoi limiti e i suoi danni», così l’architetto Massimo Bottini, Presidente Nazionale di Co.Mo.Do.