Bologna, 22 OTT – Normalmente sono silenziosi, impegnati nella guida tra traffico, fermate, salite e discese di passeggeri. In passato, addirittura, nessuno poteva rivolgere loro la parola, mentre oggi svolgono anche un importante ruolo di contatto con le persone. Sono gli autisti degli autobus che ogni giorno “muovono” letteralmente la città; sono il “biglietto da visita” dell’Azienda e rappresentano sul territorio, per la maggioranza con professionalità e spirito di servizio, l’intera organizzazione aziendale, che ogni giorno opera, anche dietro le quinte, per fornire alla collettività un trasporto all’altezza delle esigenze di mobilità delle persone.
Escono adesso dal posto guida per parlare agli studenti di “buone regole” sui mezzi pubblici, in un’ottica di collaborazione e interazione del tutto nuova. Questi inusuali insegnanti, insieme ai loro colleghi “controllori”, saranno, infatti, i protagonisti degli originali laboratori didattici che verranno realizzati da Tper nelle scuole superiori di Bologna e Ferrara.
Il trasporto pubblico è un vero e proprio bene comune, quando funziona bene ne traggono vantaggio tutti, anche chi non lo usa. Ma il trasporto pubblico soffre di un’immagine non sempre positiva e troppo spesso funziona da alibi per invadere le corsie preferenziali o per comportamenti poco corretti a bordo.
Agli autisti non sempre viene dato un riconoscimento sociale adeguato, pur ricoprendo un importante ruolo pubblico. Anche per questo Tper sta avviando un’azione culturale che parte da azioni rivolte al proprio interno e verso l’utenza, non a caso, dalle scuole. Un’azione che comincia proprio dagli istituti superiori; il confronto con i giovani è strategico per rafforzare i valori sociali e gli studenti rappresentano un’importantissima fascia di utenza dei mezzi pubblici.
Il progetto formativo, realizzato con la collaborazione del Centro Antartide di Bologna, inizierà in via sperimentale in questo anno scolastico, coinvolgendo 12 classi a Bologna e 4 a Ferrara.
Oltre alla presenza di autisti e controllori del bus, gli interventi didattici saranno caratterizzati da una metodologia didattica innovativa: non la classica lezione frontale, ma il coinvolgimento dei ragazzi nel raccontare la loro percezione e le loro storie di vita legate alla mobilità in città. Le testimonianze, per le quali si potranno usare strumenti diversi, come racconti, foto e video, confluiranno poi in un blog dedicato. L’idea è quella di utilizzare le regole informali che i ragazzi adottano spontaneamente nelle web community che frequentano per riflettere sulle regole di convivenza alla base di una comunità, come quella che si forma, seppur temporaneamente, sui mezzi del trasporto pubblico. Perché, come recitava una vecchia, ma sempre attuale, campagna dell’azienda trasporti, “con l’attenzione di tutti in autobus non si è mai soli”.
I docenti interessati a partecipare possono scrivere a scuola@centroantartide.it entro il 18 novembre 2013.
In occasione della presentazione dell’iniziativa, la Presidente di Tper, Giuseppina Gualtieri, ha precisato: “Da sempre credo nell’importanza del rispetto delle regole e nell’assoluta necessità di recuperare i fondamentali di una vita civile basata sulla interculturalità, sulla tutela dei beni collettivi e non solo di quelli privati. Con i giovani vogliamo condividere quanto il nostro servizio, per le centinaia di migliaia di spostamenti quotidiani che garantisce per l’insieme delle persone coinvolte, rappresenti un fattore significativo di qualità sociale e territoriale, una parte di vita di ogni giorno che va vissuta al meglio. Dai ragazzi ci attendiamo contributi interessanti ed anche utili a migliorarci; noi mettiamo a loro disposizione l’esperienza dei nostri autisti e dei nostri verificatori per un reciproco e ricco scambio di conoscenze.
Tper è impegnata in un lavoro che non si limita ad una semplice attività di comunicazione. La campagna sul rispetto delle regole che ha visto anche il coinvolgimento su base volontaria di tutto il personale aziendale sta dando i suoi frutti anche in termini di contenimento dell’evasione e di aumentate vendite di titoli di viaggio. Attorno a questa nostra nuova visione avvertiamo un diffuso
consenso, un segnale positivo, nella percezione di quell’importante bene pubblico che è il trasporto collettivo. Proprio sui giovani, che trasportiamo numerosi ogni giorno su bus e corriere, puntiamo per diffondere il messaggio di un trasporto pubblico che è patrimonio comune da sostenere: la sua salvaguardia e la sua qualità dipendono prima di tutto da azienda e istituzioni, ma anche dall’impegno degli utenti e, più in generale, di tutti i cittadini. Nel trasporto pubblico c’è anche l’evidenza dei comportamenti quotidiani di tutti noi, del nostro rapporto con i beni
collettivi delle nostre relazioni interpersonali.
Il progetto sarà una prima occasione importante per affrontare in modo concreto e ‘sul campo’ questi temi con un approccio di confronto e ascolto grazie al prezioso supporto di Antartide”.
Il Direttore del Centro Antartide, Giampiero Mucciaccio, ha sottolineato “l’importanza che un’azienda avverta il bisogno di produrre non solo servizio ma anche cultura per il proprio territorio e le giovani generazioni. La ‘salita in cattedra’ degli autisti sarà l’occasione per mettere insieme punti di vista diversi. Si viaggia non solo fisicamente ma anche mentalmente. L’autobus è una sorta di piazza in cui non solo si vive una relazione ravvicinata con gli altri, ma è teatro di virtù e di maleducazione, di senso civico e di estraneità alla comunità, di rispetto e trasgressione delle regole. Una ‘piazza’ tra le più frequentate. Ogni giorno nella sola area urbana di Bologna mediamente salgono sull’autobus 260.000 passeggeri. Conoscersi meglio è il primo passo per comprendere le ragioni dell’altro. Da diversi anni il Centro Antartide agisce per contribuire al rilancio del senso civico in città, questa attività nelle scuole è un altro piccolo tassello che si muove in questa direzione”.