Firenze, 1 DIC – La scelta di procedere ad un contratto ponte per regolare i servizi di trasporto pubblico locale nei prossimi due anni non è stata presa arbitrariamente dalla Regione, ma è frutto della comune volontà degli enti pubblici toscani di uscire dalla situazione di stallo in cui ci si è venuti a trovare a causa dei contenziosi aperti sulla gara unica per il TPL e di un paziente lavoro di mediazione, che ha prodotto risultati quasi insperati. A spiegarlo è stato l’assessore regionale ai trasporti della Toscana, Vincenzo Ceccarelli, intervenendo in Consiglio regionale.

“A chi dice che sul trasporto pubblico locale la Regione sta agendo d’imperio e che impone di sua idea un aumento tariffario  – ha detto – voglio ricordare che la Regione non si è mossa da sola, ma ha valutato insieme agli enti locali due possibilità, cioè andare avanti con obblighi di servizio in capo alle Province fino al pronunciamento del Consiglio di Stato sulla gara a lotto unico regionale, pronunciamento che attende il parere della Corte europea e che stimiamo arriverà entro due anni, oppure cercare un’altra soluzione, che ci facesse avere almeno parte dei benefici che attendiamo dalla gara  pur lasciando impregiudicati gli interessi e di diritti dei contendenti. Ho trovato quasi miracoloso il fatto di aver individuato una soluzione che ci facesse uscire dal ripetersi degli obblighi di servizio, con un affidamento diretto agli attuali gestori che non pregiudica in alcun modo il percorso della gara”.“Gli adeguamenti  tariffari di cui oggi qualcuno si stupisce – ha aggiunto – sarebbero dovuti scattare già un anno fa se la gara avesse fatto il suo corso. Con il contratto ponte avremo circa l’80% dei benefici che porterà la gara: l’eliminazione degli obblighi di servizio e, di conseguenza, la scomparsa di contenziosi, la stabilizzazione della spesa per gli enti pubblici, l’avvio dell’unità tariffaria per tutta la Toscana, gli investimenti su nuovi bus più comodi e sicuri, la tutela dei livelli occupazionali, la rendicontazione esatta dei km percorsi, l’utilizzo di georeferenziazione Avm sul 97% dei bus e, di conseguenza, la possibilità di vedere attraverso App e paline dove il mezzo si trova e tra quanto arriverà. Tutti questi sono gli aspetti simpatici del contratto ponte, ma c’è anche l’aspetto meno simpatico dell’adeguamento, per ora limitato a circa l’80% di quanto previsto dalla gara così come stabilito dall’intesa sottoscritta da tutti gli enti locali nel 2012. Garantiremo maggiore attenzione per gli abbonati, infatti è vero che ci sarà l’aumento del biglietto ad 1,50 euro per i capoluoghi e 1,20 euro per i centri cittadini minori, ma ci saranno anche tariffe ridotte in base all’Isee su tutte le forme di abbonamento, anche per gli studenti, che tra l’altro avranno abbonamenti validi tutto l’anno e non solo per i mesi dell’anno scolastico”.

“La Conferenza permanente sul TPL che si è svolta ieri si è conclusa con un voto favorevole su questa ipotesi  quasi unanime, con la sola eccezione di due astenuti, questo perchè gli enti locali sono consapevoli della necessità di intervenire, perchè in questo modo il servizio di trasporto pubblico avrà subito benefici. Noi stiamo facendo la nostra parte, con atti di grande responsabilità di governo e anche con investimenti, infatti presto arriveranno i 118 bus previsti dal contratto, sia 111 ulteriori mezzi finanziati con un bando regionale da 4 milioni.

Con il voto di oggi del Consiglio regionale si è compiuto un nuovo passo in avanti verso la firma del contratto ponte, con l’approvazione della modifica al comma 2 dell’art 102 della legge 65/2010 (legge finanziaria per anno 2011), atto necessario per far in modo che “le competenze di gestione del servizio TPL siano esercitate dalla Regione mediante la stipula di un contratto di concessione in applicazione del regolamento europeo 1370/2007”.  Sono state create le condizioni formali perchè la Giunta regionale possa apportare le necessarie modifiche di bilancio e, finalmente, procedere con la sottoscrizione. Il contratto ponte avrà valore di due anni, limite temporale massimo consentito per un affidamento diretto.