Questo numero del nostro Magazine contiene la segnalazione di molti degli appuntamenti che ci attendono da qui alla fine dell’anno, tra cui spiccano Expo Ferroviaria 2017 (che, per la prima volta, si svolgerà nello spazio della Fiera di Milano Rho Pero), per non parlare di Mercintreno, arrivato alla sua nona edizione o dello Smart Mobility World che, assieme a Move.App si svolfgerà nella nuova sede di Lingotto. Sono tutti eventi che vedranno FerPress schierata in prima fila, molto spesso come Media Partner o – in alcuni casi – animatore di dibattiti sui temi specifici dei trasporti e della logistica.

Vale la pena di ripetere che il mondo dei trasporti è risultato forse il più movimentato in questo scorcio di 2017: alcune volte in senso negativo (citare il caso Atac diventa addirittura stucchevole), ma molte altre volte in senso positivo. In alcuni casi, sono state avviate o portate a compimento riforme di cui si discuteva da anni: della riforma dei porti se ne parlava inutilmente da vent’anni (20 anni!), idem per altri settori, a partire dal trasporto pubblico locale. A bilancio si può mettere il grande lavoro svolto da Delrio e dall’ex responsabile della Struttura di missione Ennio Cascetta per quanto riguarda la programmazione strategica, la definizione finalmente coerente e realistica di un piano degli investimenti infrastrutturali, per il trasporto pubblico locale, con la regia di Virginio Di Giambattista, etc.

Non va poi dimenticato il ruolo e il lavoro svolto dall’Autorità di Regolazione dei Trasporti o la stessa Autorità Antitrust sul piano della definizione delle regole di funzionamento del sistema. Insomma, ora il settore ha finalmente quel quadro di certezze sul piano delle regole, degli investimenti e dei flussi finanziari da sempre invocati e di fatto mai realizzati, e i risultati si vedono e si sono visti fin da subito: un rinnovato attivismo di investitori sia pubblici che privati, una crescita dei traffici nei porti ma anche in quel settore finora considerato la cenerentola (se non, addirittura, in via di estinzione) del trasporto merci ferroviario e intermodale, che – per la prima volta, dopo anni di pesante caduta – ha fatto segnare significativi risultati di crescita, tanto da rendere addirittura non irrealistico l’obiettivo di incrementare del 50 per cento (che poi non vorrebbe dire altro che tornare ai livelli pre-crisi, anche se con ben diversi livelli di efficienza) il traffico stesso su rotaia nell’arco di un quinquennio.

Il prossimo autunno vedrà anche la fine della Legislatura e c’è chi teme che questo processo (che, finora, ha avuto uno svolgimento tutto sommato razionale e ispirato ai criteri di una pura logica produttiva) possa arrestarsi o essere costretto a subire i soliti condizionamenti della politica. Alcuni segnali li abbiamo avuti proprio a proposito del caso Atac, quando dall’amministrazione comunale capitolina è stata fatta trapelare l’intenzione di “aggirare” il vincolo della gara europea per l’affidamento dei servizi prevista per dicembre 2019. Il fatto che l’intenzione (appena accennata) sia stata poi travolta dalle drammatiche vicende di Atac e sostanzialmente rimessa nel cassetto, non elimina la constatazione che la classe politica dovrebbe abituarsi a tener conto della necessità che venga comunque salvaguardato il primato delle regole. E, in questo senso, l’Unione Europea – pur con i suoi tempi biblici e le sue modalità a volte sconcertanti – ci dà sicuramente una lezione, di cui non sempre abbiamo voluto tener conto. A parte la questione dell’Euro (che meriterebbe un trattato a sé), c’è da chiedersi quale governo nazionale sarebbe stato capace di portare avanti la sparizione di migliaia di uffici doganali (e del relativo personale) dalla sera alla mattina. La data del 2019 (stiamo parlando, in ogni caso, di qualcosa che avverrà tra due anni!) è uno di quegli elementi che assicurano stabilità e certezze sul futuro dell’intero sistema e pensare già alle “proroghe” significa ripercorrere strade che non portano e soprattutto non hanno portato il Paese da nessuna parte. E anche questo dovrà dirci questo scorcio di 2017 e i successivi mesi di fine Legislatura: la ripresa va consolidata, il presidio delle regole deve essere il faro cui devono ispirarsi le forze politiche e non – ovviamente – il caso contrario: ma rimane, comunque, una partita tutta da giocare e che FerPress e Mobility Press seguiranno con la consueta e costante attenzione.