Il dossier che presentiamo in questo numero di MobilityMagazine è il simbolo “plastico” della situazione delle ferrovie suburbane nel nostro paese.

La Roma-Ostia o Roma-Lido è una linea di proprietà della Regione Lazio (e qui viene la prima anomalia: perché corre in un territorio interamente del comune di Roma), data in gestione prima alla municipalizzata Metro SpA, e poi – successivamente, dopo l’accorpamento – confluita in Atac: l’azienda comunale dei trasporti ne gestisce, quindi, da anni il servizio, ma la dicotomia Comune-Regione ha fatto sì che nessuna amministrazione facesse alcunchè sia per ammodernare e riqualificare l’infrastruttura, sia per migliorare l’esercizio e la qualità dei servizi. Il risultato è quello che qualsiasi viaggiatore che si trova a utilizzare la linea può valutare: la Roma-Lido ha vinto il “trofeo Caronte” come peggior linea metropolitana d’Italia, l’elenco dei disservizi e le lamentele dei pendolari riempiono quotidianamente le pagine dei giornali.

Da anni si parla di interventi di risanamento, da tutti ritenuti assolutamente indispensabili anche perché sull’infrastruttura non sono stati realizzati interventi significativi ormai da 35 anni e perché gli interventi sui treni si sono limitati a trasferire qualche convoglio revampizzato della metropolitana: per il resto, si viaggia in convogli che hanno molto a che fare con la storia piuttosto che con l’esigenza di garantire un moderno servizio di trasporto di massa, oltretutto in una zona fortemente urbanizzata (si parla di un’area da servire composta da 350.000 persone, più o meno gli abitanti di una città come Bologna o Bari, e di una potenzialità di viaggiatori di 27 milioni l’anno) e cresciuta ovviamente in maniera caotica e molto poco organizzata, e dove una ferrovia suburbana efficiente e funzionante contribuirebbe non solo a diminuire la congestione, ma a migliorare anche notevolmente la qualità della vita. Da anni scorrono fiumi di inchiostro per la- numero 65- 27 Luglio 2016 3 mentare le condizioni della Roma-Lido e da anni si ripetono promesse delle varie amministrazioni (comunali, regionali, etc, dell’uno come dell’altro schieramento) che – per dirla alla romana – ripetono la solita litania: “dìmo, fàmo, annàmo….”, cui ovviamente fa seguito il cosiddetto “nulla mischiato con il niente”.

La novità di questi ultimi è che un consorzio guidato dalla grande azienda multinazionale e leader nel settore dei trasporti soprattutto urbani e suburbani, RATP Dev, ha presentato un project financing che prevede la trasformazione della Roma-Lido in autentica ferrovia metropolitana, il rifacimento completo dell’infrastruttura e l’acquisto di nuovi treni con un investimento complessivo di 450 milioni di euro. La proposta di “finanza di progetto” è autentica perché non si chiede alcun onere o contributo nascosto alla mano pubblica, anche se – ovviamente – il progetto non è gratis, perché prevede il rinnovo della concessione per la durata di 25 anni, il tempo necessario per ammortizzare un investimento che deve porre rimedio ad una mancanza di investimenti durata quasi per lo stesso periodo. Il progetto, che Mobility Press presenta pressochè nella sua interezza, è pubblico, ispirato alla massima trasparenza, contiene nel dettaglio le cifre che giustificano il piano finanziario e – soprattutto – elenca tutti gli impegni che l’ATI (associazione temporanea di imprese, che riunisce – insieme a RATP Dev Italia – Ansaldo Sts, Salcef, Cilia Italia e Architecnica) ritiene di poter assumere nei confronti degli interlocutori istituzionali, ma soprattutto degli utenti e dei cittadini dell’intera città di Roma, nonché della Regione Lazio. Può essere discusso, contestato, bocciato o – al contrario – approvato e apprezzato per la sua validità: ma vale la pena di conoscerlo, e per questo Mobility Press ritiene che ne debba essere garantita la massima diffusione, perché – nella società moderna – l’informazione è tutto.

A.D.

A.R.