Paragonare la realtà attraversata in questi ultimi anni dai trasporti pubblici in Italia ad una selva oscura non poteva essere cosa più azzeccata. Tra rapporto Cottarelli, spending review e tagli di qualsiasi tipo le aziende di trasporto pubblico locale hanno dovuto e stanno tutt’ora combattendo contro belve ben più spaventose e affamate di quelle descritte dal sommo poeta Dante Alighieri.
La crisi c’è e sta continuando a mietere “vittime” anche nel settore della mobilità, ma quel che più sta condizionando le aziende è la mancanza di indirizzo politico, quella sorta di Virgilio dantesco in grado di accompagnare quasi in modo protettivo e rassicurante le tante piccole realtà territoriali presenti sul nostro territorio al di fuori dell’inferno della realtà economica italiana.
Certo quel “percorso di rigenerazione dantesca”, auspicato da Massimo Roncucci, presidente di Asstra, nella presentazione dell’11° Convegno Nazionale dell’associazione che rappresenta la maggior parte delle aziende di trasporto pubblico locale in Italia, in programma il 20 e 21 novembre, è tutt’altro che semplice e lineare. C’è da superare “una fiumana di regole e contro-regole” che ha finora complicato il percorso di molte aziende e che di fatto ha contribuito a bloccare lo sviluppo economico del nostro Paese.
L’appuntamento di Siena, ricco di tavole rotonde e dibattiti sui temi più attuali e concreti, sarà sicuramente un’occasione per le aziende del TPL di rimarcare la propria disponibilità a fare la loro parte chiedendo al contempo alla politica di archiviare le dichiarazioni “inutili” ed iniziare con un vero dialogo che porti ad un confronto costruttivo tra tutti i soggetti coinvolti: governo centrale, amministrazioni regionali, città metropolitane, municipalità.
A rischio, oltre i posti di lavoro che il settore impiega ci sono circa 15 milioni di cittadini che ogni giorno utilizzano i mezzi pubblici e che hanno tutto l’interesse a viaggiare in condizioni se non paradisiache perlomeno meno infernali di quelle attuali.