Rimini, 23 GEN – “In questi giorni sta lievitando il dibattito politico-amministrativo intorno all’appalto per la futura gestione del trasporto ferroviario regionale. Una discussione solo apparentemente ‘tecnica’ ma il cui esito, in realtà, determinerà una buona parte delle modalità prossime di accessibilità a un’area come la nostra, che da questo elemento dipende in maniera evidente.

La gara per il trasporto ferroviario regionale, già bandita dalla Regione e per la quale sono arrivate tre distinte offerte (presentate da Trenitalia, da  FER, l’azienda della Regione, e da Arriva, l’azienda inglese a cui partecipa Deutsche Bahn, ovvero le potenti ferrovie della Germania), deve forzatamente essere l’occasione per un rilancio in grande stile dei servizi ferroviari in Emilia Romagna. Con particolare attenzione allo scenario dell’area turistica riminese.

La gara prevede l’assegnazione del servizio per 15 anni, più un possibile rinnovo per altri 7 anni e mezzo, e circa 500 milioni di investimenti che chi si aggiudicherà il bando dovrà concretamente effettuare.

Ci auguriamo per prima cosa che sia gara vera. Da un lato c’è la FER che garantisce la presenza di un soggetto locale forte, capace di comprendere le esigenze del territorio; dall’altro c’è però l’elemento della concorrenza, che può davvero rappresentare un punto di svolta per migliorare e innovare il trasporto ferroviario a scala locale. Insomma i pendolari non penso che guarderanno ai colori delle carrozze, ma al servizio. Quindi ben venga chi è più capace, più efficiente e soprattutto in grado di rispondere alle esigenze di un territorio complesso come il nostro.

Oltre al miglioramento complessivo dei servizi, treni più puntuali e più nuovi certamente abbiamo bisogno di rilanciare i collegamenti ferroviari.

Spero che con la gara venga accolta la proposta, che abbiamo più volte formulato, di vedere finalmente messo a cadenza orario il collegamento tra Cattolica, Rimini e Ravenna, che deve diventare sempre più un asse fondamentale per la dorsale adriatica e non il recupero nostalgico di una  tratta storica. Solo così si potrà diminuire il traffico sulla disastrata Romea, unire il distretto turistico più grande e più frequentato d’Italia, ‘avvicinarci’ efficacemente alla porta nordorientale dell’Italia verso il mercato tedesco e dei Paesi dell’Est Europa, e allo stesso tempo proporre una costa ambientalmente più sostenibile.

Inoltre sull’intera fascia costiera romagnola si potrà lanciare e sfruttare al meglio l’intermodalità, ovvero far usare allo stesso viaggiatore, turista o residente che sia, il treno, il trasporto pubblico, il bike sharing, magari il tutto con informazioni che possono arrivare sul tablet, sullo smartphone, e sul pc. Su questo con Stimer, il sistema integrato di bigliettazione, e con altri progetti europei stiamo  lavorando da tempo, ma occorrono investimenti e un progetto di sviluppo con tempistiche ben definite per fare quel salto di qualità che occorre al territorio regionale”.

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